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martedì 25 novembre 2014

Dollaro in salita dopo PIL USA e report OCSE

Dollaro in salita dopo PIL USA e report OCSE

Il dollaro è in salita contro le altre principali valute questo martedì, vicino al massimo di oltre quattro anni dopo il rilascio di dati positivi sul PIL del terzo trimestre negli USA e dopo il report dell’OCSE.
Dollaro in salita dopo PIL USA e report OCSEDollaro sostenuto dal report sul PIL USA
In un report il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che il prodotto interno lordo è cresciuto al tasso annuo del 3,9% nei tre mesi terminati il 30 settembre, contro le aspettative di una lettura del 3,3%.
I dati preliminari avevano mostrato una lettura in con una crescita del 3,5% nel terzo trimestre. L’economia USA è cresciuta del 4,6% nel trimestre precedente.
Il cambio USD/JPY è stabile a 118,20, staccandosi dai minimi di 117,68 toccati nella seduta precedente.
Lo yen è stato supportato dopo che il Governatore della BoJ Haruhiko Kuroda ha alimentato i timori sull’impatto dello yen sull’economia. Sempre ieri i verbali del vertice BoJ hanno mostrato che alcuni funzionari si sono opposti all’espansione del programma di stimolo, che potrebbe essere percepito come una manovra per finanziare il deficit fiscale del governo.
L’OCSE ha tagliato le previsioni di crescita per il Giappone per l’anno in corso ed il prossimo, dopo i dati che hanno mostrato un’inaspettata recessione nel terzo trimestre.
La crescita prevista per l’economia globale è del 3,3% quest’anno e del 3,7% per il 2015.
L’euro è in calo contro il dollaro, con EUR/USD in calo dello 0,27% a 1,2408, staccandosi dal massimo di lunedì di 1,2443.
I dati di oggi hanno confermato che la Germania ha evitato la recessione nel terzo trimestre, segnando una crescita dello 0,1%. Le spese procapite sono aumentate dello 0,7%, mentre le esportazioni sono aumentate dell’1,9%.
L’OCSE ha avvisato che la zona euro è a rischio di deflazione se la crescita dovesse segnare una stagnazione o se l’inflazione dovesse continuare a peggiorare; ha aggiunto che la BCE dovrà urgentemente implementare misure di allentamento quantitativo.
La coppia GBP/USD scende dello 0,31% a 1,5659, mentre il cambio USD/CHF sale dello 0.29% a 0,9692.
La sterlina è andata sotto pressione dopo che il Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney ha dichiarato che l’economia del Regno Unito sta affrontando dei rischi per le tensioni geopolitiche e rallentamento della crescita globale.
Carney ha dichiarato che è “più probabile che no” che l’inflazione del Regno Unito scenda sotto l’1% nei prossimi mesi. Tuttavia, gli esperti della banca centrale prevedono che tornerà verso il 2% nel medio termine, grazie all’aumento degli stipendi.
Il dollaro australiano e neozelandese sono in calo, con la coppia AUD/USD giù dell’1,12% a 0,8522 e NZD/USD in calo dell’1,01% a 0,7780. Il cambio USD/CAD è stabile a 1,1280.
In Canada i dati hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono salite dello 0,8% a settembre, contro il previsto aumento dello 0,6%, dopo un calo dello 0,2% ad agosto.
Le vendite al dettaglio core, che escludono la vendite di automobili, sono rimaste invariate a settembere, contro le aspettative di un aumento dello 0,4%, dopo un calo dello 0,2% nel mese precedente.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in salita dello 0,17% a 88,34, non lontano dal massimo di oltre quattro anni di 88,51

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